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sabato 28 settembre 2013

Per tutte le volte che ...

Per tutte le volte che non parlarsi non equivale a dimenticarsi, per tutte le volte che ti ho detto "me ne vado" e son rimasto, perché chissà com'è le storie semplici non fanno per me e sono stato sempre bravo a incasinarmi il cuore e a lasciare che si perdesse negli angoli più bui, quelli dove come niente qualcuno, d'improvviso, ti pianta una lama nel punto in cui scorre il sangue più puro e quel qualcuno troppo spesso eri tu. 

Per tutte le volte che un'altra mi ha offerto quel che volevo da te e non ho potuto prenderlo perché non era lo stesso. 
Così ho avvertito più forte l'amarezza di quel che non avrei potuto avere mai, di quello che esiste ma non per te, di un regalo che purtroppo non ti piace, come una maglia per cui ringrazi ma che sai che mai indosserai. 
Ci metti un attimo a riempirti l'anima di roba che non vuoi e tu lo sai, le volte che ti ho visto con qualcuno ma infelice, sempre bellissima ma con quel sorriso malinconico di chi non ha saputo mai davvero scegliere. 

Per questo io ho preferito portarmi a casa il dolore piuttosto che una sottospecie di amore con cui scaldare momenti senza senso. Ti ho visto stare sempre con qualcuno ma mai davvero con nessuno e continuare a guardare sempre me ma da lontano. 
Essere liberi o schiavi della propria libertà è intuibile solo da dentro. 
Da fuori spesso le prigioni non si vedono.

venerdì 13 settembre 2013

A volte ti fermi e senti il bisogno di fare un "resoconto", guardi la strada che hai percorso: di quanto hai faticato per camminare, di quanto peso hai portato, di quante volte ti sei sentito crollare e di come ti sei sentito bello e forte quando nonostante tutto ti sei rialzato e hai continuato a camminare. Di quando e quante volte ci hai messo il cuore per dare e ricevere un appiglio per e da persone che poi hanno chiuso la loro porta e hai ricominciato a tremare. Ma hai ripreso ad amare, perché è così che deve andare. Sempre, sempre ricominciare!