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sabato 26 ottobre 2013

Essere o non essere ?

Per molto tempo ho inseguito il delirio di dividere il “giusto” dallo “sbagliato”. Ad esclusione dei verbi “uccidere” e “rubare” ad oggi non sono riuscito a trovare una separazione netta. Tutto sarebbe più facile se esistesse il verbo “fare del male”... non avrei dubbi nel metterlo sotto la colonna “sbagliato”... ma un verbo così non esiste. Come sinonimo ho trovato “ledere” ... troppo tecnico, purtroppo, per poterlo utilizzare...

In mezzo a tanti dubbi aperti, una cosa ho capito: la vita consiste in ciò che ci mettiamo dentro. Non è una grande intuizione, Shakespeare, quattrocento anni fa, l’aveva già compreso. Essere o non essere? Vivere accettando tutte le luci e le ombre del vivere o morire prima d’essere morti? 
Per risparmiarci i dolori che l’esistere comporta, l’unica scelta davvero razionale, quasi scientifica, sarebbe smettere di vivere. Ma se non intendiamo smettere di vivere, l’unica cosa poetica da fare è vivere cercando piccoli frammenti di luce in tanta notte. 
Forse non potremo decidere il nostro destino, ma possiamo scegliere come raggiungerlo: sempre tesi, invidiosi e pieni di rancore verso il mondo, oppure, disponibili a capire, a guardare il nostro film senza prenderlo troppo sul serio, a ridere talvolta delle nostre disgrazie, anche quando le troviamo ingiuste, anche quando, del film, non riusciamo a trovare il senso...