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domenica 29 aprile 2012

Ci sarà sempre ...

Ci sarà sempre qualcuno che non crederà in te ma qualcun altro ti farà brillare nel suo cielo, ci sarà sempre qualcuno che ride mentre tu piangi ma qualcun altro prenderà il posto delle tue lacrime, ci sarà sempre qualcuno che sparirà quando sei solo ma qualcun altro arriverà per riempire la tua vita, ci sarà sempre qualcuno che giocherà coi tuoi sentimenti ma tu impara le regole del gioco e vincerai la partita.


giovedì 26 aprile 2012

Certe volte

A volte, nei momenti di sconforto, chiediamo un'altra vita... 
...altre volte chiediamo semplicemente ancora della vita, per poterla afferrare meglio, mentre, velocemente, scivola.

Poi, però, ci accorgiamo di non avere nè garanzie per una nuova sostituzione nè possibilità di ripercorrere all'indietro la strada da noi segnata. E solo così impariamo a vivere davvero, seguendo quel percorso che unisce il cuore e la mente, senza passare per l'intelletto, ma che meglio ci descrive

venerdì 20 aprile 2012

La vita è un film ?


- "Fosse stato un film, sarebbe stato tutto più facile, forse anche più banale e scontato. Il lieto fine in sé forse è banale. Perché la gente si emoziona più soffrendo, che cibandosi di felicità. Perché la felicità, anche se plastificata, spaventa. È qualcosa di ignoto, un terreno sconosciuto per tutti.
Nella delusione, nel dolore, nel vedere l'eroe sconfitto, la bella che muore, invece, tutti riescono a leggere qualcosa di se stessi."
- "E qui, per noi, ora ... cosa c'è?"
- "C'è che dopo una cosa così... o è per sempre, o è un addio."
Lei annuì, ma non lo guardò. Alzò le spalle, si voltò:
- "In fondo, anche un addio è per sempre... no?"

Calano le luci.

Titoli di coda.

Sipario.

giovedì 19 aprile 2012

Nessuno dovrebbe mai cullarsi nel perdono altrui. Spesso non si tratta di presa di coscienza del valore di chi si vuole riavere accanto ma di una illusione fatta di eterni esami che saranno sempre sporcati da pregiudizi del passato.

mercoledì 18 aprile 2012

Persone

Il mondo è pieno di persone, ci sono persone ovunque.
Vivendo, ognuno di noi vede e conosce migliaia di persone. La maggior parte di queste persone non sappiamo neanche chi siano, alcune le conosciamo di vista, altri sono compagni di scuola, colleghi, vicini di casa o semplicemente sono persone che frequentano i nostri stessi posti.
Ci sono delle persone, però, che entrano a far parte della nostra vita. Qualcuna la cambia, la nostra vita, qualcuna ci aiuta a viverla meglio, qualcuna riempie i nostri vuoti, qualcuna c’è, c’è sempre, qualcuna ci da tutto quello che può, qualcuna ci conosce.. forse meglio di noi, qualcuna gioisce o piange con noi, qualcuna ci fa crescere, ci sgrida, ci consiglia, ci protegge, ci ama.              

martedì 17 aprile 2012

L'alba di un nuovo giorno


Una notte passata in bianco non te la restituisce nessuno. Una notte vissuta a pieno, è uno tra i più bei ricordi che il destino lascia, qua e là, nel nostro percorso di vita.  

Semplicemente… le stesse stelle del cielo, quando le osservi con un senso di angoscia che trasuda dalla pelle, sembrano lontane ed irraggiungibili… quando la felicità, invece, si mostra attraverso un sorriso, allora capisci di avere stelle molto più importanti di quelle nel cielo, che stanno sempre al tuo fianco…  
Semplicemente… il buio nel quale ti immergi con insicurezza e paura di cadere, è lo stesso buio complice della tenerezza che può nascere tra due persone che si amano… 
Semplicemente… l’impazienza che ti prende nell’attesa di un nuovo giorno per l’arrivo di una gioia tanto attesa, è ben diversa dal desiderio di una notte che non finisca mai… 
Semplicemente… le parole pronunciate in un buio che vela i tratti del tuo viso, sono ben differenti dalle parole raccontate alla luce del sole, quando perfino i pensieri nascosti sotto la tua pelle arrivano al cuore di chi ti ascolta… 
Semplicemente… il silenzio del giorno è ben diverso dal silenzio della notte fonda, quando nessun rumore esiste se non quello della coscienza, la mia…  
Semplicemente… come il giorno e la notte, noi siamo differenti, ma complementari…

...come quando mi abbracci: ciò che manca l’altro compensa…

lunedì 16 aprile 2012

Nei silenzi

Se non comprendi le mie parole ascolta i miei silenzi. 
Se non ti piacciono i miei gesti, chiudi gli occhi e lascia che sia la tua anima a valutarli.
Se ti spaventano i miei sogni, non temere, sarà il tempo a dimostrare se avevano ragione.
Il tuo cuore batte non solo per tenerti in vita, ma per dimostrarti che dentro di te qualcosa esiste. Qualcosa che ti chiama, che grida per farsi ascoltare, per chiederti di guardarlo negli occhi.
Se non comprendi i miei gesti, le mie parole, i miei sogni, poco importa; ma se non riconosci chi vive in te, chi ti guida e ti sostiene, significa che è la tua mente a comandarti.
Non combattere i tuoi sogni, le tue speranze, i tuoi desideri ... Lasciali scorrere.
Vedrai che alla fine tutto avrà un senso se seguirai chi, dentro di te, ti sta guidando. Vedrai, amico mio, il tuo cuore vincerà, ma per adesso non devi fare altro che ascoltare il bambino che vive in te... 
Per ora chiudi gli occhi ... e sogna!

mercoledì 11 aprile 2012

Scegliere ...

Non sempre riconosciamo nella strada giusta il percorso del nostro benessere interiore. A volte vediamo nel percorso della scelta giusta ciò che è universalmente riconosciuto giusto per il mondo ma, nel nostro mondo, la legge di gravità spesso ha leggi differenti. 
Dove il giusto ha un altro peso e massa, dove noi non siamo attratti nel centro di essa ma in un punto differente e ci viene molto difficile staccarci da quel determinato punto per scegliere di attaccarci altrove; ed è in quel processo che qualcosa di noi si strappa e fa male terribilmente.


Ecco perché fare spesso la scelta giusta può fare male.

lunedì 9 aprile 2012

Poema della croce - Alda Merini

«Perché risorgo, Padre?
Perché il tuo nome è stato
il mio pane quotidiano.
Ogni giorno Tu mi hai dato
da mangiare e da bere
come il migliore dei padri.
Tu mi hai nutrito
del tuo vero nome.
Era inutile
parlare agli altri
del sommo amore per il divino:
perciò sono gonfio
di parole e di esempi,
sono diventato un’offerta,
un’offerta viva,
viva e morta,
Signore,
ma non tanto morta
da non poter sollevare
le pietra del sepolcro,
perché nel tuo nome,
Dio,
si può tutto,
si può nascere e morire,
e trionfare nel mondo.
[…]»

giovedì 5 aprile 2012

La vita è adesso?

Se stai fermo nella tua camera e pensi a quello che ti succede, quello che ti succede è il mondo e tu sei il centro del mondo. Sei felice oppure sei triste. Il mondo si muove per te. Se invece fai uno sforzo e sollevi lo sguardo, ti togli dal centro e cominci a staccarti da terra. E ti metti a volare sopra la tua testa, sopra la tua casa, sopra la tua città, e continui, più in alto, fino a quando ci sono macchie di campagna e strisce di strade, case piccolissime e piccoli punti in movimento.
Allora capisci. Non sei il centro del mondo. Sei quel puntino che si muove veloce, in mezzo ad altri che si muovono a velocità differente. Se la vedi così anche il dolore è un puntino nel mondo, e fa meno male.

Se ci fosse un momento per osare, per fare la differenza, per iniziare qualcosa che vale la pena fare, è adesso. Non per una grande causa, ma per qualcosa che accende il tuo cuore, per qualcosa che è d’autentica ispirazione, per un tuo sogno. Lo devi a te stesso, per rendere speciale ogni tuo giorno sulla terra. Divertiti. Scava in profondità e riemergi. Respira la vita. Vivi i tuoi sogni!

La vita non è una fotografia in cui uno sistema le cose perché tutto venga bene e poi fissa l'immagine per i posteri; è un procedimento sporco, disordinato, rapido, pieno di imprevisti. L'unica cosa certa è che tutto cambia.

martedì 3 aprile 2012

Il tempo del dolore (una proposta di riflessione)

Non sfugge a nessuno che stiamo vivendo giorni quali ci sembrava di non dover vivere mai. Perfino ad attardarsi sulla rievocazione delle violenze si ha l’impressione di essere stancamente ripetitivi.
La situazione internazionale, gli eccidi, gli spettacoli della fame ci sfilano davanti agli occhi come grondaie inconsumabili, e si ha la tentazione di pensare a situazioni senza sbocco.
La nostra coscienza morale esce schiacciata da questa temperie di dolore. È il tempo del torchio. Il nostro animo si gonfia di turbamento. Siamo presi dallo sconforto….
Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati a un compito dalla portata storica senza precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimanda re liberi gli oppressi» (Is 58,6).
Pertanto, non solo dob­biamo lasciare il «belvedere» delle nostre contemplazioni panoramiche e correre in aiuto del fratello che geme sotto la sua croce personale, ma dobbiamo anche individuare, con coraggio e intelligenza, le botteghe dove si fabbricano le croci collettive.

La Croce…
Eppure, Gesù non è vittima della forza del destino; è salito sulla croce perché l’ha voluto. La sua accettazione non è rassegnazione passiva, ma è accoglienza della croce, è accettazione della volontà del Padre. È una visione bellissima, che ci schioda dalla situazione di condannati a vita.
La nostra vita cristiana, purtroppo, tante volte non incrocia il cammino del Calvario. Non s’inerpica sui tornanti del Golgota. Come i Corinzi, anche noi, la croce, l’abbiamo «inquadrata» nella cornice della sapienza umana, e nel telaio della sublimità di parola.
L’abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo in chini in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.
La croce l’abbiamo isolata: è un albero nobile che cresce su zolle recintate, nel centro storico delle no tre memorie religiose, all’interno della zona archeologica dei nostri sentimenti, ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo ogni giorno.
Abbiamo bisogno di riconciliarci con la croce e di ritrovare, sulla carta stradale della nostra esistenza paganeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi del "condannato"!

Non è l’ultima parola…
C’è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato alla morte di Cristo: «Da mezzogiorno al le tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra». Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia.
Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra.
Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che compri mono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell’uomo.

"Collocazione provvisoria". Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce!
La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora: la tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”.
Il Calvario, dove essa è piantata, non è zona residen iale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo edificatorio.

Coraggio, comunque! Noi credenti, nonostante tutto, possiamo contare sulla Pasqua. E sulla Domenica, che è l’edizione settimanale della Pasqua. Essa è il giorno dei macigni che rotolano via dall’imboccatura dei sepolcri. E’ l’intreccio di annunci di liberazione, portati da donne ansimanti dopo lunghe corse sull’erba. E’ l’incontro di compagni trafelati sulla strada polverosa.
E’ il tripudio di una notizia che si temeva non potesse giungere più e che invece corre di bocca in bocca ricreando rapporti nuovi tra vecchi amici. E’ la gioia delle apparizioni del Risorto che scatena abbracci nel cenacolo. E’ la festa degli ex delusi della vita, nel cui cuore all’improvviso dilaga la speranza.

Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi, e perfino la morte, dal versante giusto: quello del «terzo giorno».
Da lì le sofferenze del mondo non saranno più i rantoli dell’agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate lasciate dai chiodi nelle nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d’ora le luci di un mondo nuovo. 

+ Tonino Bello, Vescovo