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sabato 8 novembre 2014

A voi vorrei dire ...

A voi che, cammin facendo, avete visto sfiorire a uno a uno gli ideali accarezzati in gioventù. A voi che avreste meritato ben altro, ma non avete avuto fortuna, e siete rimasti al palo. A voi che non avete trovato mai spazio, e siete usciti da ogni graduatoria, e vi vedete scavalcati da tutti. A voi che una malattia, o una tragedia morale, o un incidente improvviso, o uno svincolo delicato dell'esistenza, hanno fatto dirottare imprevedibilmente sui binari morti dell'amarezza. A voi che il confronto con la sorte felice toccata a tanti compagni di viaggio rende più mesti, pur senza ombra di invidia. A tutti voi voglio dire: volgete lo sguardo a Colui che hanno trafitto! 
La riuscita di una esistenza non si calcola con i parametri dei fixing di borsa. E i successi che contano non si misurano con l'applausometro delle platee, o con gli indici di gradimento delle folle. 
Da quando l'Uomo della Croce è stato issato sul patibolo, quel legno del fallimento è divenuto il parametro vero di ogni vittoria, e le sconfitte non vanno più dimensionate sui fischi che si rimediano o sui naufragi in cui annegano i sogni. 
Anzi, se è vero che Gesù ha operato più salvezza con le mani inchiodate sulla Croce, nella simbologia dell'impotenza, che con le mani stese sui malati, nell'atto del prodigio, vuol dire, cari fratelli delusi, che è proprio quella porzione di sogno che se n'è volata via senza mai realizzarsi a dare ai ruderi della vostra vita, come per certe statue mutile dell'antichità, il pregio della riuscita.

giovedì 10 luglio 2014

Scrivo di te, a te, per te.
Scrivo per sentirti vicino, ti scrivo per farti sentire che ci sono. Scrivo perché credo nel potere delle parole e perché scrivere rende più sopportabile l’attesa e le distanze. Un giorno noi due saremo insieme (finalmente) nonostante tutti gli ostacoli che ora dovremo superare. E quando ci chiederanno come abbiamo fatto a rimanere uniti seppur divisi, sarà con un sorriso che risponderò “non abbiamo mai smesso di scriverci”.

venerdì 21 marzo 2014

I molteplici aspetti della comunicazione

Ringrazio l'amica Maria Rosaria Quarta per l'attenzione che rivolge agli eventi promossi da Paisemiu.com ed allo spazio che ha voluto dedicarci nella rivista culturale on line CULTURA OLTRE.

La Rivista culturale on line creata e diretta da Maria Rosaria Teni e dalla stessa Maria Rosaria Quarta, abbraccia diverse prospettive in ambito culturale, occupandosi di: letteratura, studi filosofici, storico-artistici, ricerche scientifiche, attualità e informazioni varie sul mondo contemporaneo. 
Dedica particolare attenzione alla poesia ed alla narrativa, proponendo testi, brevi saggi, dissertazioni, racconti, riflessioni, interviste e recensioni.

Qui di seguito, il link relativo all'intervista rilasciata per CULTURA OLTRE.

http://culturaoltre14.wordpress.com/2014/03/18/maria-rosaria-quarta/ 

mercoledì 19 marzo 2014

Dal libro della nostra vita si dovrebbero cancellare tutti gli errori fatti con la "testa degli altri". Tutte le parole dette per rabbia e rancore solo perché le cose non erano come le volevamo. Tutte le persone a cui abbiamo dato tempo inutilmente. Tutte le lacrime versate e non meritate. Tutte le cadute perché abbiamo messo cuore e sentimenti avanti all'istinto e al sesto senso. Però se facessimo tutto questo in fondo ci renderemmo conto di non aver imparato niente e quel qualcosa chiamato: "esperienza" non sarebbe mai esistito.

da PensieriParole

giovedì 27 febbraio 2014

Quanto tempo sprecato ...

Quanto tempo sprecato a cercarsi, a organizzare, a provare, a rischiare, a sperare e rimanere delusi, quanto tempo buttato per farci incastrare per forza con tutti, col primo, col secondo, col terzo, quando la verità è una sola: ci si trova.
Ci si incontra per caso, a volte per sbaglio, per un benedetto sbaglio, per un errore, per una distrazione, per una coincidenza, per un’assurdità. 
Ci si incontra per caso e non si ha tempo per pensare che qualcuno è quello giusto, perchè lo senti molto prima che tu lo dica. 
Questa mania di parlare, di ragionare, di confrontarsi, di avere consigli, di riflettere e di domandarsi, di anticipare, di prevenire, di organizzarsi. Di capire se, di dire ma, di farsi un’idea, di sparare sentenze, di avere la sensazione di qualcosa, di immaginare un carattere, una persona e la sua anima. Di carpire più informazioni possibili, di fare attenzione a questo e quello, a non farsi sentir troppo o troppo poco, e guai a chiamare per primi. 
No, no, no. 
L’amore si sente. Non si pensa, non si organizza, non si programma. E’ l’unica cosa che si può trovare senza cercare.

domenica 9 febbraio 2014

Antonio Soleti, editore di Paise Miu, si racconta a Pugliaglam.Tv

http://www.pugliaglam.tv/rubriche/gente-di-puglia/item/1078-antonio-soleti-editore-di-paise-miu-si-racconta-a-pugliaglamtv
«Ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire questa infinità» (Il mestiere di vivere, op. cit., p. 190). Niente è in grado di soddisfarci, perché quello che cerchiamo in tutto quanto ci piace, nei piaceri, è un infinito. È questo che ci consente di capire la nostra delusione. Infatti l’esperienza stessa della delusione mette in evidenza di che cosa è fatto il nostro cuore. Se non avessi un desiderio senza confine, non avrei nemmeno l’esperienza della delusione. Se questa è la condizione umana, dobbiamo porci una domanda: esiste un fondamento reale da cui possiamo aspettarci che la nostra sete di felicità venga esaudita?