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mercoledì 28 agosto 2013

Cosa racconterò di questi anni?

Cosa racconteremo ai nostri figli, ai nostri vicini di casa più giovani, ai nostri nipoti, cosa racconteremo? 
C'è chi racconta di guerre, di epoche d’oro, di musica stupenda, discoteche colorate, 68, rivoluzioni, canne lunghissime. 
Noi, cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero? Le bugie, gli iPhone, i computer, Facebook, la Germania, la Grecia, cose brutte. Niente colori. 

Cosa racconterò?
Racconterò di me, dentro a questi anni, racconterò di chi come me non sapeva cosa raccontare. Racconterò del gelo che sento, racconterò di abbracci negati e di webcam sovraffollate. 

giovedì 22 agosto 2013

paisemiu - Il randagismo, un problema sociale... tra ignoranza e rassegnazione!

paisemiu - Il randagismo, un problema sociale... tra ignoranza e rassegnazione!

Novoli (Le) - L'estate trascorre velocemente ma sui muri del paese sono ancora affissi i manifesti che sensibilizzano la popolazione a scongiurare ogni qualsiasi possibilità di abbandono dei nostri amici a quattro zampe; gli amministratori cittadini si dicono soddisfatti per come siano andate le cose (solo tre segnalazioni di presunto abbandono brillantemente risolte grazie al lavoro sinergico delle autorità competenti - Polizia Municipale, al comando del dr. Raffaele Paladini, AUSL - dell'associazione "Libellula Rossa" responsabile della gestione del canile sito in via Veglie, a Novoli e delle tante volontarie presenti ed operanti sul territorio). 

(... continua nell'articolo)

giovedì 15 agosto 2013

... mentre le domande non finiscono mai...

Questo bisogno incessante che hanno di sapere ciò che sono, ciò che sento, mi uccide. Definire ogni mio pensiero, ogni mio battito di ciglia, ogni mio respiro con parole che racchiudano in un recinto il mio mondo mi sfinisce. 

Sono, so di essere: ecco quello che so per certo, per il resto lasciate che i miei occhi vi raccontino di ieri, che il mio sorriso vi parli di oggi, che le mie mani vi disegnino il domani. Lasciate che io sia il mio silenzio, che le parole non udite giungano al cuore perché il silenzio ha voce, ha orecchie e braccia più di qualsiasi parola.




domenica 4 agosto 2013

Ogni cosa a suo tempo

Anche le carezze possono far male.
Anche i baci possono far male e gli abbracci e le parole e le canzoni e le poesie.
Anche queste cose possono far male, quando sai che sono le ultime. Ma noi non lo sappiamo quasi mai questo, non lo sappiamo quasi mai. 

Ci ritroviamo sempre dopo a fare i conti, a fare i conti con l’assenza, a fare i conti con il vuoto, a fare i conti con i ‘’ se avessi’’. 
E' il nostro cuore. Non siamo mai pronti, mai preparati, mai proiettati verso la fine di qualcosa. Siamo alimentati da speranza, siamo sognatori con sogni messi da qualche parte, ma pur sempre conservati, non amiamo lasciare e soffriamo se veniamo lasciati. 

Ma anche i gesti più belli, quelli che ci rimettono in piedi, possono essere quelli che provocano maggior dolore. Ci sono quelli che si ricordano e possono (ri)vivere solo dentro con quieta e turbolenta rassegnazione, e ci sono quelli che mentre li fai, magari agisci così, non ci fai caso, li dai per scontati, come diamo per scontata quasi sempre la presenza di una persona. 

E si sa, anche le cose belle possono smettere di far bene, anche le carezze possono trasformarsi in graffi, i baci in lividi, le parole leggere in macigni. Ci resta il ricordare, come il rimproverarci, perché quell’abbraccio doveva durare di più, quelle parole andavano dette, e quei baci, quei baci andavano dati, senza inutili attese. Perché non lo sappiamo, non potevamo sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo potuto parlare, agire, abbracciare, baciare, accarezzare, dire un semplice ‘’ ti voglio bene’’.