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giovedì 29 dicembre 2011

Bilanci di fine anno

Dicembre è sempre un mese un po’ particolare per tutti. Sono i trentuno giorni finali dell’anno, quelli in cui molto spesso ci si scopre a metter su un bilancio di quello che si è riusciti o non riusciti fare.
Obiettivi prefissati lo scorso gennaio sono stati raggiunti? Oppure no? Per alcuni la vita è tutta un obiettivo, si è sempre alla ricerca di qualcosa da fare, di un traguardo da perseguire. Per altri, invece, l’importante è dare il valore ad ogni singolo momento che si vive, senza pensare troppo e senza disperarsi eccessivamente nel caso in cui non si riesca a realizzare un progetto, sia esso importante o meno.
Forse il giusto sta nel mezzo o forse no. Ma quel che conta è non essere troppo severi con sé stessi, perché se nell’analisi delle cose ci si rende conto che in ogni singolo giorno della propria vita si è dato il massimo, beh, non c’è assolutamente nulla di cui rimproverarsi o essere delusi. Quel che conta è che non ci si sia dimenticati di assaporare tutte le sensazioni, le emozioni, che l’esistenza umana regala a tutti noi e che spesso, a causa della velocità crescente con cui “viaggiano” le giornate di ciascuno, non apprezziamo abbastanza.
Ma Dicembre è anche il mese delle festività natalizie, che ci permettono di rallentare per un attimo i ritmi e dedicarci a quegli affetti che alle volte non possiamo goderci come vorremmo.
Buone Feste e un fantastico anno nuovo a tutti voi!

domenica 25 dicembre 2011

Quello che vorrei per Natale

Vorrei del tempo per cogliere
e contare col cuore ancora qualche aurora
per ammirare tutte le sfumature del tramonto
e sentirne il calore nel cuore.


Vorrei del tempo per rimediare e per meditare
Una gomma per cancellare qualche “fatto”
o anche semplicemente solo per chiedere perdono
con la speranza di essere perdonato.

Vorrei del tempo per dire a chi amo
quanto li amo davvero profondamente.
Vorrei poter abbracciare tutti quelli
che hanno scritto il loro nome nel mio cuore.

Vorrei avere tempo per guardare “vedendo”
per ascoltare “sentendo”, e per amare “amando”
e trovare pace nell’anima per ogni mio “non fatto”
e che i fatti siano stati del “ben fatto”.

Vorrei, tirando la somma, poter guardare indietro
con serenità senza che il cuore si schianti
e andarmene gua
rdando con un sorriso,
senza rimpianti, tutto quello che è stato.


venerdì 23 dicembre 2011

Auguri

Il mio augurio è che finalmente si riesca a ritrovare una dimensione più umana nei rapporti fra le persone, che ognuno possa abbracciare l'altro con la consapevolezza che anche solo un gesto così semplice può risollevare l'animo e dare forza, che si ritorni a gioire delle piccole cose quotidiane, che finalmente ci si possa guardare con gli occhi del cuore lasciando ad esso la libertà di provare emozioni senza filtrarle con  il pregiudizio!
E forse davvero nel mondo, nei rapporti umani ci sarebbe serenità e fratellanza.

domenica 18 dicembre 2011

Un anno senza te

Toccò a me, un anno fa, posare il velo sul tuo volto, prima della tumulazione ed al termine di un interminabile cammino di dolore, culminato a pochi giorni dalla nascita di quel Bambino che è venuto al mondo per cambiare il destino dell’uomo, di ogni uomo.

Toccò a me posare le mie labbra sulla tua fronte ormai fredda, prima di privarti alla vista di quanti amasti e ti amarono senza posa, senza alcuno sconto.
Toccò a me, ultimo di cinque tuoi figli, porgere a nome loro, attraverso la semplicità di questi gesti, l’estremo saluto o semplicemente l’arrivederci…
 Il ricordo di quei giorni è sempre vivo in tutti noi. Il tuo viso scarno, sofferente. Il tuo corpo proteso alla ricerca di quell’altrove, in cui avresti finalmente potuto donare riposo alle tue membra.

La tua, la nostra preghiera perché tutto si compisse.
Perché la sofferenza cedesse presto il passo alla Vita. Quella Eterna!
Da mezzogiorno alle tre, le ore più difficili. Per la nostra fede, per i nostri pensieri, per i nostri sentimenti.

Non eravamo noi ad accompagnare te; fosti tu ad accompagnarci, a prenderci ancora una volta per mano, sulle spalle. Eravamo abituati. Altre volte, lungo gli impervi tormenti del calvario della vita, avevamo potuto contare su di te, sul tuo silenzioso esserci, sulla tua “paternità”.

Ma non avremmo mai immaginato di dover assistere, impotenti, al disfacimento di un corpo – il tuo – più simile ad una fortezza che ad un insieme di cellule, carne ed ossa. Non eravamo preparati a vederti, consumarti nell’agonia, piangere di nascosto, forse, e pur tuttavia continuare ad infondere quella fiducia e quella forza di cui in quel momento noi tutti avevamo bisogno per tenere alta la testa e ritto il corpo dinanzi al rumore dei passi – quelli della morte – che si avvicinavano a te per chiamarti e condurti a miglior vita.
Pur nel dolore più estremo ti manifestasti più padre, più fratello, più grande.
Poi, all’alba di un tristissimo giorno di un anno fa, il tuo volto provato, sofferente, solcato dalle fatiche, come d’incanto, si ricompose. Il corpo sembrava aver ripreso il suo tradizionale portamento superbo; quello che ti rendeva visibile e forte, pur nella tua immensa fragilità e tenerezza di uomo.
E, sul letto di morte, ci apparisti integro nella tua proverbiale e naturale eleganza.
Seguì un bagno di folla. Qualcosa di trascendente, di sovrumano si stava per compiere. La dimensione escatologica cancellò la morte.
Da quel giorno ti sogno spesso.
Mi manchi, mi manca il tuo sorriso, la tua voce, il tuo respiro affannato, il tuo sguardo silente, la tua forza di volontà; il tuo dirci “sto bene”, le nostre litigate e le mutue riappacificazioni….
Guardami più spesso da lassù. Guidami quando lo smarrimento interiore pervade i miei pensieri e le mie azioni. Rendimi la gioia ed il dono del discernimento. Non chiedo ricchezza, per me, ma solo discernimento, come Salomone, capace di scrutinio, saggio nel distinguere il bene dal male.
Sono certo che tu godi da sempre della beatifica visione divina. Intercedi per me e per quanti ti hanno conosciuto come uomo ed amico, Angelo della vita quale tu sei, ora nell’assise celeste.
Grazie per essere ancora oggi, come nel passato, “ala di riserva”: il tuo ricordo, la tua testimonianza generino, nei cuori di quanti ti hanno conosciuto, la passione, accendano lo stupore, alimentino la speranza, donino la consolazione.
A noi altro non resta che sperare di poterti ancora stare accanto, un giorno, come sulla terra così in cielo

giovedì 15 dicembre 2011

Un posto che non c'è

.....c'è un posto dove il tramonto nasce e l'alba muore, dove i sogni piangono e la realtà gioca, dove la passione non entra e l'amore vive e come farfalla vola la notte, dove camminare non ha senso se non ritorni sui tuoi passi.......
C'è un posto dove si ascoltano identiche melodie ma si parlano lingue diverse, dove il dolore è acqua e le lacrime terra.
Quel posto è l'unico posto dove vive la rabbia e muore la libertà.
Quel posto? ... La mia anima ...


martedì 13 dicembre 2011

Sarà Natale anche quest'anno e...

... il mio augurio è che finalmente si riesca a ritrovare una dimensione più umana nei rapporti fra le persone, che ognuno possa abbracciare l'altro con la consapevolezza che anche solo un gesto così semplice può risollevare l'animo e dare forza, che si ritorni a gioire delle piccole cose quotidiane, che finalmente ci si possa guardare con gli occhi del cuore lasciando ad esso la libertà di provare emozioni senza filtrarle con il pregiudizio! E forse davvero nel mondo, nei rapporti umani ci sarebbe serenità e fratellanza.

lunedì 12 dicembre 2011

Ogni uno di noi ha dentro un fiore che lo rende speciale. L'orchidea ad esempio: il suo seme prima di germogliare e poi fiorire, rimane nel sottosuolo, duro, secco, nell'oscurità, esposto alle avversità atmosferiche, in piena solitudine e freddo...
Proprio lì, in quell'inverno rigido ed estremo, riusciremo a vedere l'incredibile e forte estate che dimora in noi, valutando attraverso i nostri passi in un cammino fra dolore e sofferenza.
Rinasceremo nella vita in un livello più profondo.

sabato 10 dicembre 2011

Nulla accade per caso

Il passato fa parte della nostra vita e ritorna perchè noi andiamo a scavare. Siamo così oggi, per ciò che siamo stati ieri. Siamo quelli che siamo per gli sbagli commessi, i dolori subìti e le vittorie vissute. Il futuro non fa parte della nostra vita, non è certo, e nessuno di noi sa quello che sarà. Fare progetti e affannarsi a costruire qualcosa per un domani lontano è sbagliato.
Per questo dobbiamo vivere.

Oggi.
Non dobbiamo rendere conto a nessuno delle nostre azioni

(fino a che non fanno soffrire gli altri e noi stessi)

non dobbiamo giustificarci

non dobbiamo piacere alla gente per forza.

Se sbagliamo, paghiamo sulla nostra pelle, sempre.

Solo così siamo liberi.

venerdì 9 dicembre 2011

...ogni giorno è un dono prezioso

Le cose più importanti delle tua vita saranno le coccole che hai fatto e ricevuto, le notti passate a fantasticare sotto le stelle, le volte che ti sei rotolato nella neve, le prima gocce di pioggia estiva che hai catturato con la lingua e i momenti in cui qualcuno di veramente speciale ti ha sussurrato "Ti amo".
Non sprecare il presente a preoccuparti del futuro. Arriverà presto, te lo prometto. Nel frattempo, su la testa, infilati le scarpe e segui il tuo cuore fino in capo al mondo. E mentre cammini, ricorda sempre che ogni giorno è un dono prezioso: se riesci a godertelo per quello che è e a coglierne il meglio, che tu ci creda o no ti aspetta un altro straordinario regalo: Domani.  -  Braidley Trevor Greive

mercoledì 7 dicembre 2011

I tuoi occhi mi raccontano di te

Per saper leggere all'interno di una persona, non bisogna per forza conoscerla da anni. Si può conoscere una persona da cinque minuti e saperla leggere come se fosse un libro aperto e come se la conoscessi da sempre. Basta guardala attentamente negli occhi.
Gli occhi sono lo specchio dell'Anima.
Dagli occhi si può capire molto di più che da un semplice gesto, da una semplice parola. Dagli occhi si capisce se una persona è triste, allegra, arrabbiata. Dagli occhi si capiscono tante cose. Dagli occhi una persona può essere capace di leggere la nostra interiorità, la Nostra Anima. L'importante è saper leggere quegli occhi, così profondi. Oramai tutti si fermano a guardare l'apparenza, non quello che hai dentro.
Il fatto è che in pochi, oggi giorno, sono ancora capaci di leggere e interpretare il Linguaggio degli Occhi.

Come ... ??

Come definire con esattezza tutto ciò che siamo con le parole? Come non essere distaccati dalla cosiddetta "mente" che noi percepiamo e con la quale senza certezza affermiamo di "pensare?" Come non essere spiriti liberi e distaccati da tutta la menzogna delle parole? Cosa bisogna fare per comprenderci? E come dirlo quando arriva un'altro dubbio, un'altro ancora e ancora e ancora?

martedì 6 dicembre 2011

Oggi è così.... E forse pure domani!!!

Partiamo dal principio che l'italiano è un frustrato. Lotta per sopravvivere in ogni istante della sua giornata. Accumula, subisce, inghiotte, tutto in silenzio. Non capisce (o capisce troppo bene) e si adegua per ragioni di forza maggiore a una società matrigna. La scuola dei figli, il mutuo, il posto di lavoro. Gli rimangono pochi traguardi e come un cavallo rintronato trotta dietro alle carote della pensione, del tfr, dell'assistenza sanitaria, di un lavoro qualunque esso sia. Da tempo è un separato in casa della democrazia. Al suo posto decidono i partiti, i mercati, le borse con i quali non ha alcuna relazione. Swap, derivati, hegde fund, spread, bund, cds sono parole di un nuovo vocabolario. Una neolingua incomprensibile che gli fa paura, di alieni della finanza venuti a distruggere il suo mondo. E' un cane di paglia che può prendere fuoco in qualunque momento.
L'italiano sente, con il suo istinto arcaico e animalesco, che è in arrivo una tempesta nella quale perderà quelle poche certezze che lo aiutavano a inghiottire rospi su rospi. Senza pensione, senza casa, senza lavoro. Anche un topo di campo se costretto in un angolo in mancanza di una via di fuga si rivolta e morde.

Il vulcano spento sta per riaccendersi ed è inevitabile. Che tipo di vulcano sarà? Dove si dirigeranno le sue colate di lava? Sul sistema finanziario? Sui partiti? Su qualunque cosa incontreranno?
Bisogna porsi queste domande ora, prima che l'esasperazione diventi normalità e coinvolgere i cittadini nelle decisioni, dare degli esempi.
Sperare che l'ordine pubblico possa essere mantenuto con le forze dell'ordine è utopico. Il vulcano è continuamente alimentato dalla mancanza di partecipazione degli italiani a ogni decisione che li riguardi. I referendum sono ignorati. Il finanziamento pubblico ai partiti e il nucleare (la prima volta) cassati dalla volontà popolare sono stati reintrodotti, e ora si ricomincia discutere della privatizzazione dell'acqua. Siamo in attesa del responso oracolare di un signore che ha come spalla un banchiere che ci dirà oggi, 5 dicembre dell'anno del Signore 2011, che sacrifici fare.

E' come la Lotteria di Capodanno all'incontrario. Cosa c'entriamo noi in tutto questo? Qualcuno ci ha interpellato mentre i governi bruciavano il nostro futuro indebitando la nazione? Qualcuno ci ha spiegato perché a giugno eravamo fuori dalla crisi e adesso siamo in pre default? E perché questi incapaci siedono ancora in Parlamento pagati profumatamente? E perché i vitalizi parlamentari saranno aboliti solo dalla prossima legislatura e non da questa? E perché il cittadino non conta mai nulla? Il vulcano ribolle, ribolle...

lunedì 5 dicembre 2011

La storia di ognuno di noi è un romanzo unico ed irripetibile; una bella amicizia con la condivisione di interessi comuni e momenti sereni e piacevoli potrebbe far parte di capitoli ancora da scrivere che solo il tempo potrà editare...

domenica 4 dicembre 2011

Nel percorso della nostra esistenza c'è quasi sempre un capitolo dimenticato che, ad un certo punto, ci torna in mente per ricordarci come realmente eravamo e quanto la vita e gli avvenimenti, con l'andare degli anni, ci abbiano cambiato. A volte quella verità la scopriamo in un vecchio quaderno, poi dimenticato nella casa paterna, su cui avevamo via via annotato i sogni e i pensieri fantastici di quell'età. Prima o poi desideriamo rivedere quel documento lontano per rileggere ciò che avevamo scritto.

giovedì 1 dicembre 2011

Un giorno io....

Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è così difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi. Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi del mondo.
Un giorno.... un giorno imparerò a camminare lungo la strada del mio passato....ed essere felice di tutto ciò che ho vissuto....
Essere fiero di tutto ciò che ho fatto... perché ogni sbaglio, ogni sconfitta, ogni vittoria e ogni gioia mi hanno reso quello che sono....
Un giorno imparerò a guardarmi allo specchio e a vedere la persona che c'è oltre il riflesso... quella persona che prova sentimenti e che sa emozionarsi.....
Un giorno mi vestirò solo per pudore ... e non per nascondermi dal mondo...
Un giorno comprerò delle scarpe comode per correre veloce verso i tramonti....
Un giorno chiuderò gli occhi solo per sognare.... non per scappare dalla realtà... ma per costruirla...
Un giorno scriverò il mio nome su di una stella....per farla brillare ogni volta che chi amo volti il suo sguardo verso il cielo...
Un giorno imparerò a piangere solo quando sarò felice....e non quando la tristezza mi bloccherà i sensi...
Un giorno imparerò ad amare tutto il mondo..... e a fregarmene se non sono ricambiato....
Un giorno troverò la felicità.... lo sento.... quella felicità fatta di aria, di vento..... di libertà.....
E imparerò a volare....
Le mie ali saranno talmente forti che nemmeno i raggi del sole potranno rovinare ....
Il mio corpo sarà leggero e la mia anima libera..... libera di amare sempre e ad ogni costo....libera di essere finalmente libera.....
"Quando fai un errore non pensarci troppo, fattene una ragione nella tua mente e guarda avanti. Gli errori sono lezioni di saggezza. Il passato non può essere cambiato. Il futuro è ancora in tuo potere."

domenica 27 novembre 2011

Ricordati...

Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perché non saranno con te per sempre. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione, perché quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perché è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore e non costa nulla. Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima. Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, perché un giorno quella persona non sarà più lì. Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E ricorda sempre: la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro...
Dimenticare è necessario: serve a darci l'impressione che le stesse azioni possano avere nuova vitalità senza essere sostituite da sensazioni e pensieri del passato.

venerdì 25 novembre 2011

Sognando un sogno

Ho sognato un sogno sul tempo andato
Quando la speranza era forte e la vita valeva la pena di essere vissuta
Ho sognato che l'amore non sarebbe mai morto
Ho sognato che Dio avrebbe perdonato

Allora ero giovane e senza paura
Ed i sogni venivano fatti, usati e persi
Non c'era un riscatto da pagare
Nessuna canzone non cantata nessun vino non assaggiato

Ma le tigri vengono di notte
Con le loro voci morbide come tuono
E stracciano le tue speranze
E cambiano il tuo sogno in vergogna

Ha dormito un'estate al mio fianco
Ha riempito i miei giorni di meraviglia senza fine
Ha preso la mia infanzia nel suo cammino
Ma se n'è andato quando è arrivato l'autunno

Ed ancora sogno che verrà da me
E vivremo gli anni insieme
Ma ci sono sogni che non saranno mai
E tempeste che non possiamo superare
Ho avuto un sogno di come la mia vita potrebbe essere
Così differente dall'inferno che sto vivendo
Così differente ora da ciò che è sembrato
Adesso che la vita ha ucciso il sogno che ho sognato

E lo sognavo ... e lo sogno ...

E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l’altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.

... Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un’onda dietro l’altra si frange sulla riva,
e sull’onda la stella, e l’uomo, e l’uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.

Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso

solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia.

Arsenij Tarkovskij

mercoledì 23 novembre 2011

A te che vieni giù dal cielo e niente e nessuno ti conosce, che scendi come luce di neve al sole posandoti senza lasciare tracce. A te che sulla trama e il pensiero di un futuro destino, evidenzi orizzonti impossibili in un contesto così vicino.
A te che semini scorci di anime avvedute e valuti appieno concetti in persone così evolute, a te che sembri un alieno piombato su questo mondo antico e invece di vivere normalmente, sei lì a riflettere su ciò che scrivo e dico.


martedì 22 novembre 2011

C'è sempre un tempo per ogni cosa...


A volte ...

A volte dobbiamo scappare, per vedere chi ci correrà dietro.
A volte dobbiamo parlare più piano... solo per capire chi ci sta ascoltando veramente. A volte dobbiamo accettare di fare a botte, soltanto per capire chi sta dalla nostra parte. A volte dobbiamo prendere una decisione sbagliata, giusto per vedere chi sarà lì ad aiutarci a porre rimedio. A volte bisogna lasciar andare le persone alle quali teniamo, solo per vedere se loro, a loro volta ci tengono abbastanza per tornare da noi!
Dimenticare è necessario: serve a darci l'impressione che le stesse azioni possano avere nuova vitalità senza essere sostituite da sensazioni e pensieri del passato.

domenica 20 novembre 2011

Pensare e scrivere

Pensare e scrivere, un tutt’uno.
Senza a volte è più. Senza è essenza. Anima pura.
silenzio. Solo il rumore delle dita sui tasti. Rumore fisico, meccanico, manuale. Pensiero digitale.
Trasformazione. Mutamento. Rinascita. Rigenerazione. Questo ora sto pensando, quanto sia difficile essere lineari, semplici, diretti, spontanei.
La società evoluta non ci porta a questo, ci impone modelli mentali, azioni e comportamenti filtrati, mediati, meditati, condizionati.
La nostra vita è un While condizionato, una sequenza di If che crea loop in cascata.
Mentre viviamo, accadono dei fattori che ci illuminano, ci urtano, ci esaltano, ci invitano ad agire. La vita è libero arbitrio fino ad un certo punto. Ma il punto qual è? E’ davvero un punto o un continuo susseguirsi di stati fisici e mentali, di strutture, modelli, progetti e soluzioni?
Insonnia. Un tempo pensavo e scrivevo di notte. Avevo più risorse. Ora dormo e mi alzo solo per andare in tempo. Ho meno ispirazioni di un tempo. Diciamo che ho perso la polvere sulle mie ali. Come le farfalle che non riescono più a volare. Suona il telefono, si rompe l’incanto, si infrange l’incantesimo.
E’ tempo di scuotersi, di alzarsi e scendere in strada. Là ci sono facce, suoni, colori, nonostante questa ruvida e pallida giornata di luce senza sole.

sabato 19 novembre 2011

Non si può impedire che avvengano degli eventi dolorosi, ma possiamo impedire che ci trasformino in qualcosa di negativo:
La sorte può farci ammalare, può privarci di affetti ed averi, può calunniarci, ma non potrà mai far sì che si diventi, malvagi, vili, abietti, volgari ed invidiosi, non può privarci della disposizione interiore che sarà presente per tutta la vita, e che ci permetterà di non rinunciare alla nostra scelta morale e alla decisione di essere sempre coerenti con noi stessi.

Libertà e Persona

La libertà di un cittadino si misura con la sua autonomia.
Autonomia economica, politica, ma soprattutto intellettuale. Perchè, se non siamo intellettualmente autonomi, siamo prede di chiunque riesca a blandirci con gli strumenti persuasivi della dialettica e della propaganda; se non siamo intellettualmente attrezzati, ovvero senza quel patrimonio immateriale di "sapere", non possiamo legittimamente aspirare a posizioni di prestigio.

Il concetto di "libertà" è strettamente collegato al concetto di "persona" che è caratterizzata dalla capacità di conoscersi in profondità e di sviluppare il meglio di sé con le risorse che ha a sua disposizione. Risorse che non sono certo la rete di conoscenze o di denaro, ma il proprio potenziale intellettivo, in poche parole il cervello.