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domenica 9 febbraio 2014

«Ciò che un uomo cerca nei piaceri è un infinito, e nessuno rinuncerebbe mai alla speranza di conseguire questa infinità» (Il mestiere di vivere, op. cit., p. 190). Niente è in grado di soddisfarci, perché quello che cerchiamo in tutto quanto ci piace, nei piaceri, è un infinito. È questo che ci consente di capire la nostra delusione. Infatti l’esperienza stessa della delusione mette in evidenza di che cosa è fatto il nostro cuore. Se non avessi un desiderio senza confine, non avrei nemmeno l’esperienza della delusione. Se questa è la condizione umana, dobbiamo porci una domanda: esiste un fondamento reale da cui possiamo aspettarci che la nostra sete di felicità venga esaudita?

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