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venerdì 23 novembre 2012

Si muore ancora di... vergogna!!!

Un ragazzino di 15 anni si è tolto la vita perché veniva deriso e chiamato gay attraverso Facebook in un gruppo creato contro di lui.
La strana idea che molta gente ha della libertà è alquanto bizzarra. Nascondendosi dietro l'anonimato, sfogando sugli altri i propri malumori, vantando una finta forza, dietro la debolezza di chi non dice nulla quando può guardarti in faccia. 
A essere stronzi o fastidiosi ci riescono tutti, provare a imbruttire la vita agli altri è piuttosto facile. La scelta contraria è molto più complessa, difficile, coraggiosa. Da una parte del mondo c'è chi prova a costruire la sua vita senza dar fastidio agli altri e dall'altra chi ha per fine la demolizione delle vite degli altri.
 
Si parla e straparla di libertà ma quanti non ne hanno mai probabilmente conosciuto il vero significato? Prendersi il diritto di infastidire gli altri non è affatto libertà. La violenza verbale non è libertà. È essere schiavi di scelte mai fatte. È essere arrabbiati per lo stare nella propria pelle, probabilmente, prendendosela con qualcuno più fragile.
La vera libertà è essere padroni dei propri desideri. Screditare le vite degli altri anziché costruire la propria vita, per qualsiasi ragione, lascia intuire che non si abbia qualcosa di sé di così bello da valorizzare.

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