Anche le carezze possono far male.
Anche i baci possono far male e gli abbracci e le parole e le canzoni e le poesie.
Anche queste cose possono far male, quando sai che sono le ultime. Ma noi non lo sappiamo quasi mai questo, non lo sappiamo quasi mai.
Ci ritroviamo sempre dopo a fare i conti, a fare i conti con l’assenza, a fare i conti con il vuoto, a fare i conti con i ‘’ se avessi’’.
E' il nostro cuore. Non siamo mai pronti, mai preparati, mai proiettati verso la fine di qualcosa. Siamo alimentati da speranza, siamo sognatori con sogni messi da qualche parte, ma pur sempre conservati, non amiamo lasciare e soffriamo se veniamo lasciati.
Ma anche i gesti più belli, quelli che ci rimettono in piedi, possono essere quelli che provocano maggior dolore. Ci sono quelli che si ricordano e possono (ri)vivere solo dentro con quieta e turbolenta rassegnazione, e ci sono quelli che mentre li fai, magari agisci così, non ci fai caso, li dai per scontati, come diamo per scontata quasi sempre la presenza di una persona.
E si sa, anche le cose belle possono smettere di far bene, anche le carezze possono trasformarsi in graffi, i baci in lividi, le parole leggere in macigni. Ci resta il ricordare, come il rimproverarci, perché quell’abbraccio doveva durare di più, quelle parole andavano dette, e quei baci, quei baci andavano dati, senza inutili attese. Perché non lo sappiamo, non potevamo sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo potuto parlare, agire, abbracciare, baciare, accarezzare, dire un semplice ‘’ ti voglio bene’’.
Siamo sempre spaventati dall'ultima volta più che dalla prima, e nel frattempo, spesso, non ci facciamo abbastanza caso alle cose importanti. Questo succede perchè non sempre ci sentiamo totalmente liberi di esprimere ed esprimerci, perchè a volte speriamo in dei gesti che non arrivano mai, ed altre volte giungono troppo presto, che non siamo ancora pronti. E così nascono le incomprensioni, a volte sembriamo infastiditi dai gesti affettuosi degli altri, magari senza cattiveria, in certi casi non ce ne accorgiamo neppure, ed è così che iniziano a contarsi i pensieri d'amore, ed escono soltanto nelle occasioni proprio importanti, nei punti limite.
RispondiEliminaNon sempre ci sentiamo liberi perchè consapevoli che dovremmo dare giustificazioni a gesti che parlano da sè, e così preferiamo reprimerli, fino a quando l'ultimo ci farà così paura da portarci a chiedere se gli altri avranno compreso il nostro amore per loro. E così nascono i rimpianti... Forse bisognerebbe soltanto tornare alle cose semplici, a sentire le melodie dei nostri cuori...
E' anche vero che esistono persona che sono attratte dalla sofferenza, dalle cose belle che fanno male... e che non riescono a vivere senza quelle stesse.
RispondiEliminaJan