Caro amico ti confesso una cosa ...
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.. il mio non è un sorriso di piacere, il mio è un sorriso amaro, un sorriso di quelli che si fanno per rassegnazione.
Quando sai che oramai nulla e nessuno ti stupisce, quando ormai sai che le parole non servono più ...
... e allora non ti rimane altro che sorridere o piangere.
In tutti questi anni ho fatto tante cose, tante esperienze, lottato, sorriso, trascorso le domeniche solo a mangiar scatolette, trascorso mesi lontano da casa, comprato tante auto, fatto qualche viaggio, conosciuto migliaia di persone.
Ma è necessario, se non addirittura vitale, condividere i propri sforzi con qualcuno, arrivare la sera e dire a qualcuno: anche oggi ce l'ho fatta.
Continua a credere che con questo tuo atteggiamento sarai ancora capace di sorridere fino a che sarai vecchio; io lo spero per te. Ma sono convinto che la realtà è un'altra. Che prima o poi anche tu ti guarderai intorno e ti renderai conto che niente ha un senso se non hai qualcuno con cui condividerlo.
In te rivedo tante cose di me, la delusione, soprattutto.
La ferita di aver amato qualcuno e di non essere stato capace di tenerlo a te, di aver rinunciato ai tuoi sogni per realizzare sogni comuni e di essere stato messo da parte come uno straccio vecchio. Di aver scelto di amare gli altri piu che te stesso e poi di non essere stato ricambiato allo stesso modo. Certo impari, poi ad amare te stesso, ed entri in un circolo vizioso. In cui credi che chiunque si interponga tra te e la tua vita sia un fastidio. E allontani tutti.
Per paura. Di soffrire di nuovo.
Perchè forse sai che quando ami una persona sei talmente preso dal suo bene che rinunci al tuo. Ma prima o poi la rabbia svanisce, la voglia di dimostrare a te stesso di farcela da solo non basterà più a dare un senso alla tua vita. Avrai bisogno di ricominciare a provare emozioni, emozioni buone.
E spero che accada prima che il tuo corpo diventi piu vecchio del tuo cuore.
Cara amica, ti scrivo...
RispondiEliminaHo ascoltato stamattina la tua triste storia su radio capital.
Sei stata violentata da un branco di ragazzini, le cui spese processuali, circa 40mila euri, sono state pagate dal comune di Roma...
La tua mamma, con voce strozzata dalla rabbia, ha dichiarato che tu non vuoi più andare a scuola, che non sai cosa farne della tua vita, che ciò che l' ha particolarmente ferita è che non siano arrivate le scuse nè da parte dei familiari e nè da parte dei ragazzi colpevoli dello stupro. Inoltre, beffa su beffa, hanno attribuito a te la colpa della violenza, perché sei stata tu ad " indurli" allo stupro, con la tua minigonna!!!!!
Cara amica, che sicuramente mi sarai figlia, sappi che è sempre solo colpa tua se un uomo ti userà violenza, in qualunque modo venga esercitata...
Cara amica mia, è sempre colpa di una donna, se un uomo ti prende per capelli , se ti sputa sul viso, se ti offende chiamandoti Maria di Magdala...
La reazione violenta Dell' uomo è sempre e solo colpa tua , perché tu " l' hai generata!"
E troverai pochi uomini che ti crederanno, pochissimi uomini che avranno il coraggio di guardarti negli occhi per capire la verità! Ma di quale verità parliamo?
Gli uomini che sanno sporcarsi di gesti " cattivi" poi riescono a trovare delle spalle su cui piangere e scaricare il loro subdolo vittimismo, capacissimi di far passare noi donne per " malate ed aggressive"...
Hilmann dice che la cattiveria e la perfidia si nutre di ingenuità...
Io, cara amica, dico che ci sono uomini che si appoggiano a degli uomini per fare " branco"....
Cara amica, l' amico
Di un mio caro amico, per conoscere chi ero effettivamente , gli disse: bene , ora voglio sapere chi è realmente questa donna ( si parlava di me!).
Cara amica mia, quell' uomo ha voluto conoscermi attraverso le parole di un altro uomo...
Pensa un po' tu di quale segreti è mai venuto a conoscenza...ha parlato di me con un' altro uomo che mi copriva di rose e fiori...
Ma , mia cara amica, non ha mai mai mai avuto il coraggio di conoscere la" mia verità", eppure di subliminali messaggi gliene ho mandato tanti, ma non c è peggior sordo di chi non vuole sentire...
Cara mia amica, tutto questo sai perché? Perché un uomo sa molto bene come svenderti: tu sei colpevole di aver indossato la minigonna, io sono colpevole di azioni che hanno suscitato reazioni violente!
Cara mia amica, la colpa è solo nostra!! Sempre solo nostra! Ma quel che mi fa rabbia, come fa rabbia a tua madre, che troveranno sempre persone ingenue con le quali versare le loro lacrime di coccodrillo!!!
Io credo nel perdono, ci credo con tutta l' anima ed il cuore, ma questi" maschi" prima devono riabilitare la coscienza, se ce l'hanno, e poi possono chiederci quel perdono che daremo con discrezione...
Intanto vanno buttati nel cassonetto peggio che stracci vecchi, perché devono avere il coraggio di togliersi la maschera Dell' ipocrisia e raccontare la " verità", quella vera, non la " loro verità"!
Cara amica, ti auguro di farcela, di andare avanti e di trovare la forza di vivere, di poter credere nell' amore, perché l' amore esiste, è una forza meravigliosa che cancella ogni ferita, è un sentimento nobile che alberga soltanto nei cuori puri... Tu troverai un' anima pura come te, che saprà amare quel che sei, mettendo da parte il tuo lacerante passato...
A volte le persone ripetono quello che sentono, ma il cuore parla per come sono veramente
EliminaQuanta verità nelle sue parole...
RispondiEliminaMa il suo concetto è applicabile a tutti?
Il concetto e' applicabile a me. Il che non e' relativo !
EliminaGrazie
RispondiEliminaA volte leggiamo qualcosa, presi da un coinvolgimento personale.... Poi con calma la leggiamo e rileggiamo il giorno dopo, con distacco... Scrutiamo tra le parole, le virgole, le righe... Solo allora capiamo quanto è grave quello che è stato scritto e quanta rabbia nascondono quelle parole.... Quante gratuite offese ed insinuazioni senza fondamento. Tutto ciò nonostante si rivolga lo sguardo a Dio e ci si doni a Lui per trovare pace e serenità... che se non abbiamo in noi stessi non troveremo mai... La vita non è un teatro dove si recita, ma noi siamo i personaggi della nostra stessa commedia.
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