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sabato 20 aprile 2013

Fidarsi è bene, anche se ...

Sarà, ma mi fido molto di più delle strade sterrate, contorte e in salita, quelle che si sbriciolano sotto i piedi quando le cammini, quelle senza arrivo che ti fanno andare, andare e ancora andare.
 
Perché non esiste un arrivo del cuore. Non esistono dubbi o incertezze se vuoi bene. Non esiste la stanchezza. Non esiste indecisione.
 
Mi fido di più di chi mi manda a quel paese e poi mi sorride piuttosto che fidarmi di chi, invece, sorride sempre a imitazione di qualcosa.
Credo a chi i miei "grazie" non li vuole e si stupisce pure quando glielo dico. Credo a chi tende solo il cuore perché testa e mani le ha già date prima. Mi fido di chi non mi carica delle sue frustrazioni perché si cura di amor proprio e quello che avanza me lo regala pure.
 
E mi fido della mia testa idiota che ti chiama amore anche se la bocca non lo dice, di chi ha il cuore negli occhi e il cervello chissà dove. Di chi ha l'urgenza di dirle le cose anche se sbaglia. Sbaglia le parole, sbaglia i gesti, sbaglia il momento, sbaglia tutto quanto ma non fa ribollire sentimenti nel suo brodo.
 
Perché è in quel ribollire che ci sono i dubbi e se ce n'è anche solo uno, io non sono amato. Magari sono usato. Magari sono un muro o un passatempo. Magari sono un giocattolo, un bisogno, una cosa qualsiasi ma amato no, non lo sono.
 
Perché troppo spesso si chiama amore un bisogno solamente e troppo spesso si chiama bene un misero saluto.

 

4 commenti:

  1. Anche un solo dubbio, una piccola riserva nel ribollire dei nostri pensieri all'interno della nostra mente, diviene una sfera impazzita che prima o poi troverà la via di fuga fino a giungere al cuore per intaccarlo, renderlo labile... fino a forarlo.
    È da quel minuscolo, invisibile foro, che pian piano l'amore si disperderà...
    Sempre che di ciò si tratti.

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    1. Credo malgrado tutto che ogni persona sia sola, tutto il tempo. Si vive soli. Gli altri ci stanno intorno, ma si vive soli. Ognuno è come imprigionato nella sua testa, e tuttavia noi siamo quello che siamo solo grazie agli altri.

      Gli altri ci “abitano”. Per “altri” si deve intendere la cultura, la famiglia, gli amici. A volte possiamo cogliere il mistero dell’altro, penetrarlo, ma è talmente raro! È soprattutto l’amore a permettere un incontro di questo genere.

      Circa un anno fa, ho ritrovato un vecchio quaderno dei tempi in cui ero studente. Lì prendevo appunti, fermavo delle idee. Una citazione mi ha particolarmente impressionato: «Il mondo è nella mia testa. Il mio corpo è nel mondo». Avevo diciannove anni, e questa continua a essere la mia filosofia. I miei libri non sono nient’altro che lo sviluppo di questa constatazione.

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    2. «Il mondo è nella mia testa. Il mio corpo è nel mondo».... citazione che cade a fagiolo con il testo di Jodorowsky che sto divorando da questa notte, e dal quale stamane ti ho dedicato la citazione di apertura... nulla accade per caso... ed il mistero altrui lo si coglie anche nei piccoli dettagli se ci poniamo la giusta attenzione.

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  2. Saper ringraziare è un segno di salute spirituale.

    Grazie.

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