Ci sono giorni in cui ti senti in esilio, in cui nulla o
nessuno riesce a farti tornare in patria, giorni che scivolano via dal
calendario, inutili e smarriti.
Ci sono i giorni che diventano celebri, quelli degli
incontri che scuotono la vita, oppure quelli che lasciano il segno per
un’emozione o una scoperta, per una solitudine o per una compagnia.
Ci sono i giorni-vigilia, dei conti alla rovescia, delle
sfide attese e temute, i giorni che credi importanti e che invece, subito dopo,
sono già appassiti.
Ci sono i giorni-civetta, che ti sorridono da lontano,
che ti tentano e ti fanno sperare, ma poi non si presentano all'appuntamento.
Ci sono giorni di altri che una volta erano anche i tuoi
e che adesso non sono più nel tuo calendario, giorni che non ritornano.
Ci sono i giorni più duri, bui anche a mezzogiorno, degli
strappi improvvisi, quelli dei congedi definitivi, delle cose che non puoi
cambiare anche se vorresti, i giorni in cui paghi tutto e con gli interessi,
quelli in cui una fitta che avevi dimenticato torna a farsi sentire.
Ci sono i giorni-destino, in cui tutto ti accade e tu
non hai scelto, i giorni che decidono anche per quelli successivi senza averli
consultati.
Ci sono i giorni tagliati in due, quelli in cui devi
strapparti via mentre vorresti rimanere oppure riesci a passare tra le sbarre e
sei libero all’aperto.
Ci sono i giorni degli oroscopi, enigmi ed amuleti, in
cui tutto risuona e tutto allude, i giorni esoterici.
Ci sono giorni con le mani sudate, di attese impotenti
dietro porte chiuse, di esami e responsi, i giorni nelle mani di altri e
talvolta in quelle di Dio.
Ci sono i giorni in cui ritrovi un’amicizia, conquisti
una fiducia e quelli in cui la perdi; giorni in cui riesci a curare e guarire,
quelli in cui ti sai soltanto ammalare.
Ci sono i giorni in cui ti piaci e ti porti in giro con
soddisfazione e quelli in cui ti nascondi e non vorresti mai essere in tua
compagnia.
Ci sono i giorni servili, quelli che preparano gli altri
giorni, giorni che sono solo gradini, e i giorni-signori, quelli un po’
superbi che sono lì solo per comandare le storie e dirigere le orchestre.
Ci sono i giorni che guardi dall’inizio e quelli che
guardi dalla fine, quelli che si fanno pregare e quelli che ti pregano, i
giorni arrivati presto e quelli arrivati tardi.
Ci sono i giorni di mare mosso in cui, se sei saggio, ti
metti al riparo e quelli di brezza leggera in cui l’aria è una carezza e devi
lasciarti andare.
Bellissimo!
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