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domenica 24 febbraio 2013

Sono qui in vita per imparare, comprendere, capire. Sono ancora un profano o, se volete, un agnostico, ma sono come la formica. Con piccolissimi passi, posso fare grandi cose.
Sono in equilibrio da una vita tra ieri e future primavere; padre di un paio di trucchi, figlio di nessuno ogni cicatrice è stata sfida, epica vittoria di un'eterna sconfitta.

10 commenti:

  1. Lo fa con quella dote che appartiene a poche persone veramente colte: saper trasmettere un insegnamento senza l arroganza della saccenza!!! Questa mattina, ha citato una frase bellissima di Nietzsche: "siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle".
    Che frase incisiva!!! Che frecciata nell animo di un soggetto pensante nel vero senso cartesiano del termine, nell animo di chi non si sente affatto di appartenere al gregge!
    Nella caducità di ogni giorno mi ricordo che polvere sono e polvere ritornerò...ma come potrei vivere il " qui ed ora" di ogni mia giornata senza pensare di alzare lo "sguardo alle stelle"?
    Se non alzassi lo sguardo alle stelle perderei ogni giorno la bussola del mio cuore, un cuore che non si fa avvinghiare da sciocche e deleterie passioni, ma che cerca nei veri valori il " senso del vivere".

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  2. Ti chiedi cos è la felicità?
    Ti rendo partecipe di cosa mi ha reso veramente felice questa mattina:" l eucarestia"! In quel momento, come spesse volte mi accade, ho pianto di gioia, perché ho avuto un alto momento di condivisione con mio Padre.... Solo Lui riesce a rendermi veramente felice...Lui conosce le mie " miserie"....tutte le mie miserie...ma so e sento che Dio è Amore, è misericordia, che Lui è quel padre che aspetta sempre e sempre e sempre il mio Ritorno....Quante volte mi allontano da lui...ingiustamente giudicando( l 'ho fatto anch 'io!!!), ingiustamente offendendo ( l 'ho fatto anch io!!!)...con la mia presunzione che ogni tanto cerca di venire fuori facendomi allontanare lo sguardo dalla verità...
    Quante volte me ne sono andata da Lui e mi sentivo infelice, perché sceglievo le stupide sciocche " alternative al vivere"... Quante volte l ho buttiamo scaduto nel lavandino... Quante volte ho rinnegato Dio maltrattando mia madre o mio padre.... Quando vivevo mettendolo da parte e facendo della mia vita un " tarocco D arte", non ero mai felice....

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  3. Da quando sono ritornata nel Suo Ovile, ogni mattina mi sveglio già felice di essere viva!!! Poi, durante la giornata, posso avere "gli UP and DOWN della vita"... Ma va bene così!!! Va bene così!!! In quei momenti volgo il pensiero ai tanti bambini abbandonati, che muoiono di VERA FAME e mi sento felice di esistere....
    Chi naviga nel
    Mare della vita e fa soffiare nelle vele della sua barchetta il Vento di Dio, non perde mai la rotta... Dio è la mia forza, la mia salvezza, la mia felicità... Ultimamente, un uomo che ho tanto amato, ha messo in dubbio la mia fede, il mio amore per Dio. Mi ha accusato di essere falsa, ipocrita... Di prendere in giro Dio e la Madonna... A quell uomo e a chi mi accusa dico che Sono solo in essere unano pieno di miseria... che sbaglio anch io!!! che anch io sono polvere e polvere ritorneró.. sono una donna che vive sbagliando, ma che cerca di fare di ogni errore un " motore di ricerca" per innalzare la sua anima....
    Gesù si è sempre fermato a parlare con le Donne, con le peccatrici...Gesù ha avuto un 'alta considerazione delle Donne, delle peccatrici... Se il mio peccato più grande è stato amare e credere nell 'amore, allora io sono una Maddalena!!!

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    1. Come scriveva Tabucchi, ho pensato alla vita, che raramente mostra in superficie le sue ragioni, e invece il suo vero percorso avviene in profondità, come un fiume carsico.

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  4. Ma Gesù si ferma a parlare con me, mi guarda nel cuore e riscopre la mia purezza, che non si misura dal numero degli uomini che ho amato... Uno, tre, cento, meno di uno..., la purezza del cuore è ben altra cosa....e tu, uomo o mezzo uomo che dicevi di amarmi..., questo non lo capirai mai....
    oggi dovrei sentirmi depressa e smarrita, perché chi mi ha amato mi ha ferocemente giudicato! Invece sono qui, insieme alla mia cagnetta che tanto amo, insieme al rumore del vento che frusta violentemente i miei amici alberi... Sono qui, a sentirmi felice Dell amore che Dio mi dona in ogni momento, senza il quale la mia vita sarebbe un arido deserto....sono qui, ad urlare l amore che ho per Dio!!! Sono qui, per dirti che sono felice di non essere in un ospedale.., sono qui, per dirti che già parlare con te mi ha reso felice....

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    1. Tuttavia... Non chi dice: Signore, Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio ...
      Al termine del Discorso della Montagna, l'evangelista Matteo tira le fila e mostra chiaramente come la proposta evangelica non vada assolutamente ridotta a un insieme di belle parole, ma necessiti di una coerente applicazione nella vita.
      "Signore, Signore (Kyrie, Kyrie, nell'originale greco)" è la formula con cui la Chiesa primitiva esprimeva la sua professione e la sua fede nel Cristo glorificato. Matteo mette in guardia dal farne un motivo di sicurezza, un titolo di garanzia. Non si appartiene al Signore né si entra nel suo Regno, se ci si limita ad un culto esteriore; quanti cristiani, a tutt'oggi, si ritengono "a posto" perché hanno partecipato alla Messa della domenica?

      Nel giorno del giudizio Gesù non riconoscerà costoro, respingerà da sé tutti quelli che rientrano nella categoria da Lui definita: "voi che operate l'iniquità!" (o "anomia", senza legge).

      "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti". E' la legge dell'amore del prossimo, che va assolutamente e sempre osservata se non si vuole essere "operatori di iniquità-anomia". E proprio questo è "fare la volontà del Padre che è nei cieli."

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  5. " felice è dunque quella vita che si accorda con la propria natura, il che è possibile solo se la mente, in primo luogo, è sana, ma sana sempre, in ogni momento,poi se è forte ed energica, decisamente paziente, capace di affrontare qualsiasi situazione, interessata al corpo ed a quanto lo riguarda ma senza ansie e preoccupazioni, amante di tutto ciò che adorna la vita ma con distacco, disposta a servirsi dei doni della fortuna ma senza farsene schiava....la felicità'è un dono proprio di un animo libero, elevato, intrepido, costante, lontano da timori e desideri, per il quale l unico bene è l 'onesta e l unico male è la disonestà....felice è colui che si accontenta della sua condizione , quale che essa sia, e gode di quello che ha.... La felicità è l armonia interiore, giacché le virtù si trovano nell 'accordo e nella unità: dove questi mancano non ci sono che vizi". da: "l arte di essere felici", di Seneca

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  6. Condivido quel che scrive.. Bellissimo il pensiero su Tabucchi...
    incisivo quel che esprime con grande conoscenza teologica...
    Mi consenta, peró, di prendere distacco da lei solo in una cosa : a differenza sua non giudico chi ogni domenica va in chiesa a fare comunione. Non riesco non voglio e non posso essere giudice di me stessa, figuriamoci degli altri...
    Chi sono mai per giudicare?
    E, mi consenta,chi è lei per farlo?
    mi perdoni, non crede che non spetta a noi? come possiamo sapere cosa si racchiude nello scrigno del cuore di ogni uomo? Lasci pure che vadano in chiesa ogni dimenica, anche se solo fosse per riscaldare la sedia o per fare la buona azione domenicale. non è lei che si deve preoccupare di questo! la casa del padre è aperta a tutti, credenti o non credenti, giusti o non giusti, buoni o cattivi , come direbbe vasco rossi, non è la fine...
    Se la parola di Dio attecchirà o no nel loro cuore, se se la scrolleranno uscendo dalla chiesa e facendosi malamente il segno della croce, non spetta nè a me e nè a lei dirlo...
    Purtroppo o per firtuna, non esiste uno strumento, ancora, con cui aprire il cuore Dell uomo e quantificare o appurare la sua vera fede. Possiamo solo credere o non credere... Come possiamo
    Solo credere o non credere all amore di chi ci dice: ti amo!
    Non mi sento di puntare il dito contro nessuno!
    sarà sicuramente qualcun'altro a farlo con me e con gli altri, che ne avrà più diritto di me e di lei...
    inoltre, mi consenta, sia più attento nel comprendere e meno rigido nel giudicarmi da pochi scritti...la conoscenza non giustifica mai una feroce critica, figuriamoci se si puó tollerare una dura critica senza "la vera conoscenza dell altro"....
    Non mi sento in colpa di niente, se non di avere il piacere di condividere quel che lei scrive, che tra l altro mi piace! Punto! Non la giudico! Non le dico se quel che scrive è brutto o è bello, giusto o sbagliato! Condivido! Già questo mi rende felice e mi fa sentire propositiva!
    invece, lei, si sente in diritto di esprimere giudizi alquanto forti sulla mia fede. come mai? mi conosce? sa chi sono? o si è fatto una opinione su di me sulla base del "racconto che qualcuno le ha fatto?".....
    se lei crede che appartenga a quella categoria di persone che dicono: Signore Signore Signore, ma poi non riescono a fare la Sua volontà, beh, questo è un suo approssimativo giudizio per difettio che non posso avallare, per quella famosa " libertà di coscienza " alla quale mi appello.
    Non mi conosce, non ne ha diritto, non sa chi sono come vivo e come mi comporto nella vita di ogni giorno.
    Quando vorrà, se ne avrà il piacere, condivideremo un caffè, parleremo per ore, verrà a casa mia, conoscerà il mio cane i Miei figli i Miei amici, insomma approfondirà nella vita di tutti i giorni chi sono veramente e poi, e poi, se ne avrà ancora tempo e voglia di farlo, esprimerà in qualità di amico giudizi su di me.... Io l aspetto! Anche la mia cagnetta!

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    1. Cara Patrizia, io sono un uomo estremamente pragmatico, tanto da definirmi una persona che ascolta tutti, parla con pochi e decide da solo.

      Premesso questo, constato, mio malgrado, una certa schizofrenia nelle considerazioni che leggo... Un'altalena di umori che vanno dall'accoglienza di quello che dico alla puntuale negazione dello stesso concetto appena accolto.

      Intravedo, inoltre, una eccessiva concentrazione su se stessi, tanto da renderci incapaci di abbracciare quel respiro universale che le mie parole vogliono esprimere. Quando io parlo non giudico, ma constato. Il giudizio, specie in Italia, non è neppure più delegato ai magistrati. Figuriamoci a noi...

      Tale concentrazione, spesso ci rende incapaci di andare a fondo, fino al valore semantico e maieutico delle parole che si proferiscono.

      Così come mi dispiace che ci si preoccupi tanto della genesi delle mie considerazioni, quasi che fossero viziate da informazioni propinate da altri, da conoscenze che a suo dire potremmo avere in comune.
      Come se la mia capacita' docimologica potesse dipendere da quanto sento dire e non da come una persona si esprime o scrive.

      Atteso quanto sopra, accolgo sempre benevolmente un confronto de visu. Sicuramente la freddezza di uno schermo LCD non gratifica nè conforta quanto il calore di una voce o l'abbraccio di due volti che incrociano i loro sguardi.

      Ad multos annos

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  7. Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
    Aristotele

    Sarà un onore....

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