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sabato 30 marzo 2013

Ho smesso

Ho smesso di credere a quelle persone che mi dicevano “ci sono”.
A quelle che ogni tanto mi prendevano per mano e mi assicuravano che loro ci sarebbero state sempre per me. Ho smesso di vedere quello che mi sembrava fosse, e ho iniziato più a capire quello che in realtà c’era.
E ho visto.
Ho visto che le persone possono lasciarti, mandarti via con una facilità incredibile.
Ho visto che per loro è sempre più semplice perché ti sbattono la porta in faccia ridendo mentre tu piangi ripetendoti a mente i loro “ci sarò”,i loro “ti voglio bene”.
Ho smesso di credere a tutte queste bugie.
Ho imparato la lezione. Se uno rimane lo si capisce quando ti guarda e intanto ti sorride, ma non dice nulla...

giovedì 28 marzo 2013

Osservo con mestizia lo scorrere del tempo, che tutto trasforma, inesorabilmente.
Attraverso, silente, i luoghi ove la sofferenza redime l'uomo e gli ricorda che nulla, su questa terra, è eterno.
Penso a quando ero io ad essere preso in braccio o, mano nella mano di mia madre o mia zia, attraversavo percorsi fatti di sogni e d'asfalto.
 
Tutto torna...
 
L'amore che abbiamo ricevuto, oggi lo restituiamo a volte pagando interessi altissimi.
Ma va bene così, perchè tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci sia.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci abbracci quando è quello il nostro unico desiderio, che ci consoli nei momenti tragici, che ci stia vicino, che ci chieda anche solo come stiamo e che ci sorrida quando arriva l'ora che qualcuno ci tiri su. Abbiamo tutti bisogno di affetto e tutti abbiamo bisogno di donarlo. Non posso credere che ci siano persone di ghiaccio che non ne hanno bisogno. Credo, più che altro, che ogni persona dimostri affetto a modo suo e che bisogna solo imparare a coglierlo.
 
 

domenica 24 marzo 2013

Alcuni difetti ci arrivano dai cromosomi dei nostri genitori, altri li assorbiamo dall’ambiente, altri li sviluppi per conto tuo. Poi ci sono i difetti di compensazione, i difetti di reazione, i difetti di difesa, difetti che sono solo ombre di qualità e difetti che mettono qualsiasi qualità in ombra.

sabato 23 marzo 2013

Essere persone sensibili

Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l'ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri. Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con "tutto" intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime. Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere. Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno...
 
(S.Casciani)
Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo. Ci sono tante, forse troppe ferite aperte, spesso ridotte alle dimensioni di una punta di un ago, e tuttavia sempre ferite.
I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio.
Possiamo non perderli neanche per un minuto all’anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.

giovedì 21 marzo 2013

Dimmi cosa c’è di più bello ed entusiasmante della possibilità di dare qualcosa che ti è molto caro, quello che hai di più caro, un segreto o una debolezza, (…) a una persona ...
 
 
 
 

mercoledì 20 marzo 2013

Cala il sipario su questa prima giornata mondiale della felicità.
All'ONU, che ce l'ha imposta, chiediamo di rivolgere lo sguardo a quei tibetani che da anni cercano l'indipendenza dalla Cina; a quelle anime fragili di bambini uccisi dalla fame, dal freddo e dalla nostra spietata indifferenza; a quelle donne che in guerre fratricide continuano a perdere i loro uomini, ed a quei figli che, per gli stessi conflitti, non rivedranno più i loro padri. A quei tanti, troppi, lavoratori ormai EX, con tanto tempo a loro disposizione, perchè ormai disoccupati e senza più alcun requisito per sperare in un futuro più luminoso.
All'ONU, ricordiamo che la felicità va sempre ricercata, ma mai imposta. Perchè. in definitiva, non c'è persona, che io conosca, che per il futuro, non desideri un passato migliore da ricordare.

martedì 19 marzo 2013

Auguri, Papà ...

Ricordo le tue mani rese ruvide dal lavoro, che sapevano essere così delicate quelle rarissime volte che mi hai dedicato una carezza o un abbraccio; con te mi sentivo al sicuro, quando, ormai vecchio e malato, mi parlavi delle tue paure, quanta tenerezza provavo, sembravi tu un bambino...
 
Eri così indifeso, ed io avrei voluto abbracciarti...
Sono certo che e' mancato anche a te il mio abbraccio...
Ti porto con me sempre.
Auguri, papà... Ovunque tu sia... Auguri.

lunedì 18 marzo 2013

Dipendenze ...

Vediamo dipendenze ogni giorno. E' sorprendente vedere quanti tipi di dipendenza esistono. Sarebbe troppo facile se ci fossero solo droga, alcool e sigarette. Penso che la parte più difficile nello sbarazzarsi di un'abitudine, è volersene sbarazzare. Voglio dire, c'è un motivo se sviluppiamo una dipendenza per qualcosa, no?
Spesso, troppo spesso, cose che iniziano come una normale parte della vita a un certo punto oltrepassano il il limite e diventano ossessive, patologiche, incontrollabili. E' lo sballo che rincorriamo, quello sballo che fa sì che tutto il resto scompaia.

Il brutto delle dipendenze è che non finiscono mai bene. Perchè alla fine, qualunque cosa fosse a mandarci su di giri...  Comincia a fare male.
E inoltre, dicono che finchè non si tocca il fondo, non ci si riesce a sbarazzare dell'abitudine. Ma come si fa a capire quando l'hai toccato? Perchè non importa quanto una cosa ci faccia male...
 
A volte lasciarla andare è ancora più doloroso.

domenica 17 marzo 2013

Quelli che chiamiamo errori in realtà sono solo porte da cui si accede a stanze adiacenti e la difficoltà dipende da quante porte apri. Ci sono stanze obbligatorie, altre in cui soggiornare bene, molte sono solo corridoi. Alla fine sta a noi scegliere, ma finché non hai visitato tutte le stanze e evitato il maggior numero di corridoi, non potrai sapere qual è il tuo posto.
 
 

sabato 16 marzo 2013

È strano accorgersi che è proprio quando te ne vai che puoi capire quanto sei rimasto e quanto ti rimane di qualcuno. 
La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitido. 

Ci sono assenze che sono scuse, assenze che sono pause. 

Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente­ soltanto dall'abitudine.­ Al di là di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità, qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto ci provi non puoi negarla ai tuoi occhi.

Più ti manca qualcuno più è ovunque presenza.
 
 

venerdì 15 marzo 2013

Degli amori mancati per un soffio non ne parla mai nessuno. Nessuno capisce che non sempre si continua a vivere come prima, se pure il proiettile ti schiva e cambia traiettoria, che ciò che ferisce a volte non è mai accaduto, non sempre è il prodotto di una fine. E’ solo troppo difficile da raccontare per essere credibili.
 
 

giovedì 14 marzo 2013

paisemiu - L'EDITORIALE - "… cui sibi nomen imposuit FRANCISCUM" … Un Papa venuto da molto lontano

In un piovoso mercoledì di Marzo, la Chiesa presenta al mondo il nuovo Sommo Pontefice. Si chiama Francesco.

Francesco e basta ...

paisemiu - L'EDITORIALE - "… cui sibi nomen imposuit FRANCISCUM" … Un Papa venuto da molto lontano

Lontano, lontano ...

Degli amori mancati per un soffio non ne parla mai nessuno. Nessuno capisce che non sempre si continua a vivere come prima, se pure il proiettile ti schiva e cambia traiettoria, che ciò che ferisce a volte non è mai accaduto, non sempre è il prodotto di una fine. E’ solo troppo difficile da raccontare per essere credibili.
 
 

mercoledì 13 marzo 2013

... L'immensa paura di non amarsi più ... Senza capirne il motivo ...
 
E' questa l'ossessione di chi ama: trovarsi di fronte a una barriera di incomunicabilità. Ma è proprio il vivere l'amore senza ossessioni il modo adatto per evitare muri... Per tenere porte aperte su un dialogo sincero ...
 
Paura mai...

martedì 12 marzo 2013

E' proibito piangere senza imparare, scriveva Neruda ...
Ogni sconfitta è un insegnamento, per quanto doloroso sia ammetterlo... Non potremo mai eliminare gli errori dalla nostra vita ma forse potremo scegliere di fare solo quelli per cui vale la pena vivere ...

paisemiu - L'EDITORIALE - Habemus Papam ?

A noi osservatori non resta che una constatazione: dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Dovrà diventare più piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità...

paisemiu - L'EDITORIALE - Habemus Papam ?

lunedì 11 marzo 2013

C'è che ...

Forse c'è che mi basto da solo ...

... c'è che so piangere in silenzio mentre sorrido alla gente, c'è che so attendere senza spazientirmi, c'è che so che nella vita non si può avere tutto, e che se non ci accontentiamo di quello che riusciamo a fare nel limite delle nostre possibilità e capacità, ci sentiamo delusi e insoddisfatti dalla vita.

C'è che la vita è una sola, ed è troppo breve.

C'è che se crediamo che la vita sia eterna, ci lasciamo sfuggire il tempo e poi, magari, cerchiamo di recuperarlo, q­uando sappiamo bene che il tempo non si potrà mai recuperare.

C'è che queste cose le ho capite da parecchio tempo, eppure...
 
... eppure c'è che sono un essere umano e, nonostante tutto, nonostante le mie consapevolezze,­ sogno ancora, mi lascio illudere che un giorno qualcosa di magico succederà.
 
Ed è ciò che mi fa ancora lottare.

domenica 10 marzo 2013

Essere corrisposti: è semplice quello che cerchiamo… Sarebbe liscia la nostra strada se qualcuno ci ascoltasse, se qualcuno credesse alle nostre buone intenzioni... Eppure, se guardiamo indietro, scopriamo che le cose più importanti le abbiamo fatte per reazione. Sono proprio quelle a esserci più care, perché la costruzione della vita avviene spesso per dolore…
 
 
Dobbiamo imparare a spostare la nostra attenzione sul momento presente e sfruttarlo in modo efficace, invece di concentrarci sul passato o sul futuro. Il presente ci offre in continuazione nuove opportunità: ne siamo consapevoli?
Siamo in grado di coglierle? O siamo troppo impegnati a lamentarci?
Vivere nel presente è essenzialmente come un “essere a casa”, dimorare in noi, cosicché quando qualcuno bussa alla nostra porta siamo pronti ad accoglierlo.

sabato 9 marzo 2013

Rosso di sera, bel tempo si spera. Così recitava il vecchio adagio. Si dice che i proverbi degli antichi non sbagliano mai. E noi vogliamo essere fiduciosi che nemmeno stavolta, saranno smentiti.
Ma forse non dovremmo lamentarci neppure della pioggia, anzi, dovremmo imparare a danzare sotto le gocce.
Non esiste una giornata ideale da attendere per fare grandi cose. Esistono solo giornate come capita ...
E si deve andare avanti, sfidando acqua e lacrime ...
Non sono bravo ad aspettare. Aspettare senza sapere è stata la più grande incapacità della mia vita. Nell’attesa ho avuto lo spazio per costruire enormi impalcature di significato, e dieci minuti dopo farle crollare, per mia stessa mano.
Poi riprendere da un punto qualunque, correggere il tiro di qualche centimetro per rendere la costruzione immaginata più solida.
 
Vederla crollare di nuovo.
 
Per questo mi meraviglia sempre la forza degli esseri umani, che riescono a rialzarsi, seppure barcollando, persino quando fiumi di lacrime inondano i loro volti.

Ci sono delle cose che succedono, ci sono tante cose che non tornano, ci sono delle cose che non “possono”… eppure “sono”!
Ci sono delle cose bellissime, che durano lo spazio di un secondo... e poi tutta la vita dura un secolo… se sei fortunato.

venerdì 8 marzo 2013

Festa della donna... Un 8 marzo non basta

Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori.
Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea.
Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto.
Una donna è sempre la storia di molti uomini.
Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
 
(dal libro “Antigua, vita mia” di Marcela Serrano)

giovedì 7 marzo 2013

La vera forza si dimostra quando andiamo avanti affermando la nostra essenza, quella che ci riempie nel profondo ed esula dal recinto dove ci vorrebbero vedere gli altri. Il vero coraggio sta nell'assumerci il rischio di apparire 'alieni' agli occhi del prossimo. Quanto sono belle e quanto c'è da imparare da quelle persone che hanno gli attributi per affermare se se stesse nonostante tutto e tutti.

– E allora si chiede: devo starlo a sentire questo desiderio o devo togliermelo dalla testa?
– Già.
– Già. Uno ci pensa e alla fine decide. Per cento volte se lo toglie dalla testa, poi arriva il giorno che se lo tiene e decide di farla quella cosa di cui ha tanta voglia: e la fa: ed eccola lì la schifezza.
– Però non dovrebbe farla, vero, la schifezza?
– No. Ma sta’ attento: dato che non siamo calzini ma persone, non siamo qui con il fine principale di essere puliti. I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi si paga. È solo questo davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante.
 
Castelli di rabbia - Baricco

mercoledì 6 marzo 2013


Quella fu l'ultima volta che ci parlammo e nessuno dei due lo sapeva. Non lo sappiamo mai, vero? Almeno avevamo finito scambiandoci parole d'affetto. Mi resta questo. Non è molto, ma è qualcosa.
 
Ad altri va peggio.
 
È quello che mi dico nelle lunghe notti in cui non riesco a dormire.

martedì 5 marzo 2013

Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere.
Sono educato.
Faccio segno di sì.
Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno.
Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali.
Non importa...
Il mio cervello si chiude.
Ascolto.
Rispondo.
E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono...
Ammettere i propri sbagli significa: crescere. Tutti commettiamo errori, ma è compito nostro riuscire a dare un senso anche agli errori poiché c'è molta differenza tra andarsene senza averli compresi e rimanere chiedendo scusa. Anche cadendo è possibile fare un passo in più.
Sta a noi decidere se cadere in avanti o cadere all'indietro.

lunedì 4 marzo 2013

Fate bei sogni

Buonanotte a chi ha paura e a chi la paura la affronta. Buonanotte a chi sta aspettando l'occasione della propria vita e a chi la propria occasione la sta creando giorno dopo giorno. Buonanotte a chi sta soffrendo per amore e a chi dalle sue sofferenze è rinato più forte e più felice di prima. Buonanotte a chi sta piangendo e a chi si sta asciugando le lacrime perché ha deciso di voltare pagina. Buonanotte a chi ha perso una persona cara e a chi sa che la persona cara non la perderà mai perché rimarrà per sempre nel suo cuore. Buonanotte a tutti quelli che hanno scelto di apprezzare ogni istante della propria vita. Buonanotte a tutti quelli che non permetteranno mai più a nessuno di rubargli i sogni. Buonanotte a tutti quelli che si sentono esclusi da questo elenco

Non sono sempre e solo dettagli

Il bacio del buongiorno. Gli abbracci dopo le lacrime. I 'ci sono qui io'. I 'noi non passiamo'. Gli sguardi che dicono tutto. Le parole sussurrate. I 'ti amo' detti all'orecchio. Le carezze di notte. Il toccarsi di nascosto. I 'ti voglio' sfacciati. E quelli pieni di imbarazzo. Le lacrime di gioia. I baci che finiscono in sesso.
 
I dettagli. Sono i dettagli che ci fregano sempre.

sabato 2 marzo 2013

“Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare senso a più di una vita...”  scrive Marcello Fois.
La vita sarebbe molto più felice se ci accontentassimo degli attimi... L’amore, come tutto ciò che sta tra l’umano e il divino, mal si concilia con progetti e schemi.
 
Arriva come il fulmine nei temporali d’estate...
 
 
Hai presente quando ti convinci che una persona non ti manca? Che la odi, e che vorresti non averla mai incontrata?  Hai presente quando dopo tutto questo, continui a cercare il suo affetto negli altri?
 
Ecco, non ti sembra ma stai amando anche ora.

venerdì 1 marzo 2013

Una cosa l'ho capita.
Ho capito che l'amore è soluzione.
E' la soluzione ai malumori, agli sbagli d'umore continui, alle delusioni degli amici, dello studio, del lavoro.
E' la soluzione ai gesti di rabbia, agli scatti improvvisi, alle urla
silenziose, ai graffi sottopelle.
E' la soluzione ad un cuore infranto, ad un'anima perduta, ad un sorriso mancato, alle lacrime che scivolano veloci.
 
Io non lo so se l'amore è tutto ciò che conta.
Ma questo lo dico con certezza: l'amore è la soluzione, per tutto, per tutti.