Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l'ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri. Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con "tutto" intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime. Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere. Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno...
(S.Casciani)
La sensibilità non la compri al mercato, non la trovi per strada, la sensibilità non si cerca.
RispondiEliminaLa sensibilità sono le cicatrici sul tuo cuore, sono i dolori che la vita ti ha consegnato, sono le gioie che ti sono appartenute. Non è prettamente femminile o maschile, non è una dote... è quello che hai vissuto, che sei stato per gli altri, i sorrisi che ti hanno donato e la rabbia che ti hanno scagliato addosso. E' individuale, è la tolleranza al dolore, è l'entusiasmo ai piaceri. Non esistono metri di misura.... è unica per ognuno di noi. Ma è un confine. Quel sottile confine dove un complimento può diventare un offesa ed un offesa un complimento. Un confine da accettare. Se la persona che ami tocca la tua sensibilità è l'importanza di quell'amore che ti fa muovere quel confine.... lo allarghi o lo restringi... dipende solo da quanto la ami.
Alda Merini diceva: Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.